Budget challenge! 30 giorni di bilancio familiare
Oggi vorrei proporvi una sfida molto semplice: per un mese dovrete tracciare tutte le vostre entrate ed uscite come se aveste un bilancio familiare. Sì, avete letto bene: ho scritto “tutte”. È l’unico modo per poter capire a grandi linee le vostre abitudini economiche. Ma a che cosa serve questa sfida? Serve per verificare se state spendendo nel migliore dei modi i vostri soldi oppure se è necessario correggere il tiro.
Sono convinto che la maggioranza di noi fatichi a comprendere come alcune spese quotidiane possano rallentare la nostra vita. È solo guardando i numeri che possiamo capire che sul lungo periodo sono proprio le piccole ed innocue abitudini ad impedirci di raggiungere gli obiettivi più importanti.
Può un’uscita tutti i venerdì sera ad un ristorante economico impattare pesantemente la nostra vita? Potrebbe. Comprare un’auto nuova piuttosto che una usata potrebbe peggiorare la nostra vita futura? Potrebbe.
Premessa
Quello che sto proponendo è solo un esercizio di tracciamento di entrate ed uscite. Sta poi a voi analizzarne i risultati per trarne le giuste conclusioni basate sulle vostre priorità ed obiettivi. Come sempre ricordo che questo blog contiene solo opinioni personali fondate sulle mie priorità e quelle della mia famiglia. Ciò che è importante per noi potrebbe essere inutile per tanti altri. E viceversa.
Utilizzo del bilancio familiare in Italia
Se state leggendo questo articolo è quasi sicuro che non stiate utilizzando un bilancio per gestire le vostre spese. Tranquilli, non siete gli unici. Io per primo ho iniziato poco più di un anno fa.
Ho trovato un interessante sondaggio nel quale ho potuto farmi un’idea sull’utilizzo del bilancio in Italia. È possibile trovare i dati completi sul sito della Consob. Il sondaggio è recentissimo considerato che il report è stato pubblicato lo scorso 22 ottobre 2018.
Dai grafici possiamo estrarre queste interessanti informazioni:
- Il 47% degli italiani ha un bilancio familiare;
- Il 70% delle famiglie dichiara di controllare le spese, ma meno di 1/3 ne tiene traccia scritta.
Le percentuali parlano chiaro: meno della metà degli italiani utilizza il bilancio familiare e solo il 27% (circa) di italiani riesce sempre a rispettare il bilancio preventivato. La frase più preoccupante è questa: “meno di 1/3 ne tiene traccia scritta”.
Dichiarare di controllare le spese senza tenerne traccia scritta è come non controllare le spese.
Sicuramente io sono fin troppo pignolo perché tengo traccia di tutto arrotondando con una precisione del centesimo di euro. Ma com’è possibile tenere traccia di tutte le spese a mente?
Io e Roberta abbiamo un conto in comune, due conti personali, i contanti, una carta di credito in comune e due carte di credito personali. Stiamo eliminando le carte di credito personali ma comunque la quantità di conti è elevata. Tracciamo le spese su YNAB da agosto 2017 e il numero totale di transazioni è stato 1574.
Ammetto che indipendentemente dalla modalità con la quale viene effettuato, il tracciamento delle spese è un’operazione noiosa. Farlo ad ogni acquisto significa aprire l’applicazione del bilancio familiare parecchie volte al giorno. Farlo una volta al mese potrebbe richiedere meno tempo ma si rischia di perdere molto tempo se qualche spesa non torna. In ogni caso, non è un’operazione divertente.
Il tracciamento delle spese è come la dieta. Tutti sappiamo benissimo che i migliori risultati si ottengono tracciando esattamente quello che mangiamo e addirittura contando le calorie. Lo stesso vale per il bilancio familiare. Se tracciamo con costanza e precisione le nostre entrate ed uscite, potremo poi trasformare tutti i dati raccolti in utili informazioni che rispecchiano le nostre abitudini finanziarie.
Come tracciare le spese?
È ora di passare alla pratica. Come tracciamo tutte le entrate e le uscite? Qualche tempo fa ho scritto un articolo sull’utilizzo delle applicazioni per tracciare le spese. Ne consiglio la lettura se siete determinati ad introdurre seriamente il bilancio familiare nella vostra vita. Altrimenti è possibile utilizzare tranquillamente carta e penna o qualsiasi altra semplice soluzione digitale.
L’unico consiglio che vorrei darvi è quello di stabilire delle categorie in cui inserire le entrate ed uscite. In questo modo sarà più semplice identificare se una categoria di spese merita attenzione.
Categorie
Suddividere le spese in categorie troppo ampie facilita il lavoro ma non aiuta la successiva analisi. Vi consiglio di dedicare 5 minuti per capire se è necessario aggiungere altre voci alla lista che sto per presentarvi.
Nota: ho contrassegnato alcune voci con un (*). Queste voci rappresentano le spese che normalmente vengono pagate una volta all’anno. Se desiderate rendere il tracciamento il più realistico possibile, potreste verificare (ad esempio) il costo della vostra assicurazione auto, dividerlo per 12 e inserirlo nella categoria Auto. Questa spese si aggiungerà alle spese mensili e vi aiuterà ad avere un quadro più completo delle vostre uscite.
Categorie per le entrate
- Stipendio;
- Lavori extra;
- Vendita usato.
Categorie per le uscite
- Casa: affitto, mutuo, *spese condominiali, arredamento, manutenzione, ferramenta, *assicurazione, *tasse, etc;
- Auto/moto: pagamento mensile, *assicurazione, benzina, *bollo, etc;
- Elettricità;
- Gas;
- Acqua;
- Televisione: Sky, Netflix e altri servizi;
- Internet;
- Cellulare;
- Supermercato: spesa a qualsiasi supermercato (io ci inserisco anche il cibo per i nostri animali);
- Bar & Snack: consiglio di tenere separata questa categoria perché solitamente riserva interessanti sorprese;
- Ristorante;
- Abbigliamento;
- Divertimento: concerti, cinema, aperitivi con gli amici, partite, etc;
- Beneficenza;
- Mezzi pubblici;
- Regali;
- Altro: tutte le spese che non riuscite ad inserire nelle altre categorie.
Che cosa fare dopo aver tracciato le entrate ed uscite?
Una volta terminato il tracciamento, calcolate i totali delle varie categorie.
Il primo calcolo da effettuare è una semplice sottrazione tra entrate ed uscite. Il risultato è un numero positivo? Se sì, partite bene considerato che nei 30 giorni di tracciamento avete speso meno di quanto avete guadagnato.
Passiamo all’analisi dei totali delle varie uscite. Sorpresa! Sono sicuro ci sarà qualche categoria in cui sono presenti più soldi di quelli che vi sareste aspettati. Io personalmente moltiplico sempre il totale mensile per 12 in maniera tale da avere un’idea di quanto spendo per ogni categoria in un anno. Se la cifra mi spaventa eccessivamente, è necessario un aggiustamento.
Se così fosse, non preoccupatevi perché la soluzione è a portata di mano. Basta capire quali sono le nostre priorità e decidere se la categoria nella quale abbiamo speso troppo necessita di una correzione.
Io vi consiglio di analizzare i dati assieme al/la vostro/a partner per essere allineati sulle decisioni da prendere. Questo passo è fondamentale perché le azioni per modificare le vostre abitudini finanziarie dovranno essere condivise da entrambi.
Mi rendo conto che le scelte da prendere non saranno facili. Prendetevi tutto il tempo necessario per pensarci e poi agite. Ricordate sempre che conoscere i vostri obiettivi vi aiuterà moltissimo perché sarà più semplice rinunciare a tutto ciò che non fa parte delle vostre priorità.
Se avete ancora qualche dubbio o pregiudizio nei confronti del bilancio vi consiglio di dare un’occhiata ai benefici che porta nella nostra vita.
Un esempio di analisi basato sulla nostra esperienza
Io e Roberta abbiamo deciso di passare seriamente al bilancio familiare e al conto comune ad agosto 2017. Fortunatamente io stavo tracciando tutte le mie spese personali da luglio 2013 quindi il lavoro di identificazione delle categorie ed aree di miglioramento è stato abbastanza semplice.
Ho deciso di sfruttare i dati delle mie spese per illustrarvi le idee che ho avuto dopo aver analizzato 6 mesi di transazioni. In questo modo spero di potervi dare qualche spunto per interpretare i dati che avete ricavato dalla sfida dei 30 giorni di bilancio.
- Periodo analizzato: 6 mesi (da febbraio 2017 a luglio 2017);
- Situazione familiare: lavoravo solo io. Roberta faceva la mamma a tempo pieno e la bimba non andava all’asilo;
- Entrate: il mio stipendio e i risparmi di Roberta (sì utilizzavamo i risparmi come se fossero un’entrata. Grandissimo errore);
- Le nostre priorità: i nostri bisogni primari e le attività della bambina;
Quali categorie abbiamo deciso di tagliare?
- Alimentari. 538,08€ al mese (6456,96€ all’anno):
- Ai tempi mangiavamo spesso dalla mamma di Roberta e le uscite al ristorante o le pizze consegnate a domicilio erano frequenti. 538,08€ al mese per 3 persone erano troppi. Abbiamo trascurato per molti altri mesi questa categoria ma alla fine abbiamo deciso di imparare a fare la spesa e siamo riusciti a risparmiare il 40%;
- Ristorante. 213,76€ al mese (2565,12€ all’anno):
- Con un solo stipendio (normale) spendere 213,76€ al mese per il ristorante era eccessivo. Questa è stata la prima categoria che abbiamo stroncato;
- Elettronica. 77,94€ al mese (935,28€ all’anno):
- Il cellulare ce l’avevo. Il computer anche. In questa categoria ci finivano solo spese inutili. Ho quindi deciso di azzerare le mie spese per l’elettronica;
- Beveraggio. 23,24€ al mese (278,88€ all’anno):
- Mi è sempre piaciuto andare a bere qualcosa con gli amici. Questi 23,24€ fanno capire che ai tempi avevo già calato drasticamente la quantità di uscite e aperitivi. Non è stato difficile azzerare quest’uscita sostituendola con qualche birra acquistata al supermercato;
- Distributori automatici. 21,74€ al mese (260.88€ all’anno):
- Nella mia azienda il caffè ai distributori è gratis. Ho quindi eliminato i caffè al bar ed ho smesso di comprare snack e patatine ai distributori automatici. Li ho sostituiti con snack comprati al supermercato.
Prima di iniziare col bilancio familiare avevamo preso importanti decisioni facendoci queste domande: “È giusto spendere 213,76€ al mese per il ristorante e dover rinunciare ad un corso di gioco-danza per la bimba?”, “È giusto spendere 935,28€ per accessori inutili di elettronica quando con quegli stessi soldi posso comprare i vestiti per un anno alla bambina?”. La risposta è sempre stata un secco “No!”.
Dando il giusto peso alle priorità non è così difficile rinunciare al resto.
Fatemi sapere se avete intenzione di intraprendere questa semplice sfida. Oppure raccontatemi nei commenti se dopo i 30 giorni di Budget Challenge! siete arrivati a qualche conclusione interessante.
Buon budget!
Ho letto l l’interessante suggerimento,ma noto che è del 2017 se non erro,siamo nel 24,è ancora valido,siete andati avanti tuttora,io avevo iniziato da poco,a segnare..registrare e verificare costo gestione famigliare mensile,ma questa idea la proverò grazie vi faccio..un saluto
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